
Coppa Davis - Federer chiude i conti: Fognini ko, Svizzera in finale
Dopo qualche piccola polemica post-doppio lo svizzero non tradisce il suo pubblico e con un secco 6-2, 6-3, 7-6 a Fognini regala alla Svizzera il punto decisivo che vale la finale di Davis a 22 anni di distanza dall'ultima volta
Nessuna impresa. Nessuna improbabile rimonta. Nessun miracolo. Lo dicevano i numeri (0-2), le statistiche (0-15, il bilancio di Fognini sul veloce contro Top-10 in carriera), il pubblico (18mila a un paio di centinaia) e l’ha detto anche il campo: Roger Federer rifila 3 set a zero a Fabio Fognini e regala alla Svizzera una finale attesa 22 lunghi anni, la prima nella carriera del campionissimo elvetico.
Svizzera 3, Italia 1. I santi invocati da Fabio Fognini in conferenza stampa non sono arrivati, scegliendo la Svizzera – come prevedibile e previsto – come finalista da affiancare alla Francia per la finale del 21-23 novembre prossimo a Lille.
E’ finita di nuovo 3 set a 0 – 6-2, 6-3, 7-6 per la precisione il punteggio – trasformando il parziale dei singolari in un impietoso 9 a 0 a favore della Svizzera; e confermando al tempo stesso come alla fine avesse ragione capitan Federer – pardon, Luthi – nel scegliere di far riposare la schiena del numero 1 nella giornata di sabato per il doppio.
Fognini ha potuto poco, e nonostante sia entrato in partita nel terzo set e abbia giocato a tratti meglio dello svizzero, ha confermato le statistiche negative sul veloce (contro i top10) in carriera: 5-35 il numero dei set vinti/persi. A fare la differenza è stata l’attitudine a levarsi dai guai che solo i fuoriclasse hanno, quella capacità di girare le partite a proprio favore anche nelle giornate dove non si è sostanzialmente nella miglior forma. Federer è stato infatti a lungo implacabile al servizio, colmando qualche gratuito di troppo negli scambi con aces e prime vincenti e spegnendo fin da subito le velleità di un Fognini che non sembrava essere partito male. Impressione, ahinoi, sbagliata. I demoni del ligure sono tornati a ripresentarsi dal 2-2 del primo set in poi e se ne sono andati solo a inizio del terzo, quando con ormai senza più nulla da perdere Fognini ha decisamente alzato il livello del suo tennis. Sono arrivati a quel punto pregevoli scambi, altre 4 palle break italiane – 2 annullate da aces dello svizzero – e un set trascinato fino al tie-break che ha solo illuso la panchina azzurra. Nel momento chiave, infatti, il leitmotif di questo weekend è tornato a presentarsi puntuale quanto gli orari dei mezzi pubblici di Ginevra: seconda di servizio di Fognini a 132km/h, risposta vincente di Federer, ace successivo dello svizzero e conti chiusi.
Insomma, una trama già scritta che ha spedito la Svizzera in finale con la Francia e che ha regalato a Federer la prima piccola gioia della carriera in Davis. Per il numero uno elvetico infatti, ancora scottato dalla beffa di quella semifinale australiana persa nel 2003, questa sarà la prima apparizione in finale per andare alla caccia dell’unico trofeo prestigioso che ancora manca alla sua strepitosa bacheca. Dovrà giocarsela, con ogni probabilità, su una paludosa terra indoor che i francesi allestiranno per provare a fermare le sue bordate e quelle di Stan Wawrinka. L’Italia invece ripartirà dal World Group, ma chiedere di più a questa squadra, su questa superficie, e contro questi avversari (3 e 4 al mondo), era francamente impossibile.
fonte : eurosport