
Roland Garros - Parigi bis! Maria Sharapova torna campionessa
A due anni di distanza dal suo career slam, Masha rivince il Roland Garros battendo Simona Halep 6-4, 6-7 (5), 6-4 in una finale intensa e spettacolare di oltre 3 ore. Quinto titolo major per Maria Sharapova e un sapore di impresa dopo 4 durissimi match di 3 set nell'ultima settimana.
Maria Sharapova corre la maratona di Parigi e taglia il nastro del traguardo: terza finale consecutiva, seconda Coppa Suzanne Lenglen, quinto titolo slam, trentaduesimo torneo Wta in carriera. Affrancata dalla ghigliottina della prima settimana, quella della falcidia di teste (di serie) illustri, a 27 anni Masha deve già fare la veterana per rigettare gli assalti delle "ragazzine" terribili - Garbine Muguruza, Eugenie Bouchard e oggi una splendida (lo diremo fin da qui) Simona Halep - e riprendersi il Roland Garros in questi anni di interregno senza specialiste (terraiole) che però nulla tolgono alla meraviglia della sua impresa. Dodici set in una settimana e 3 ore di finale (per l'esattezza 182 minuti, a soli 2' dal record dell'epilogo 1996 Graf-Sanchez, 10-8 al terzo): lo slam più faticoso della russa, emozionata sul palco come nemmeno a Wimbledon, dieci anni fa, con il trofeo Championships fra le braccia minorenni.
É stata una finale bellissima e il concorso di merito va naturalmente a Simona Halep: classe 1991, ha vinto il Roland Garros Junior nel 2008 con 7 titoli, da Norimberga a Doha, nell'ultimo anno e primi 6 match parigini senza cedere nemmeno un set per la sua prima finale slam. Halep e Sharapova hanno ripetuto, anzi migliorato, lo spettacolo del Premier di Madrid (come oggi, Masha in 3 set) con una grande prova di tennis e fatica, e siamo piuttosto certi che la romena tornerà molto presto sul palcoscenico di un epilogo major. Ma come è andata la partita?
Subito un break Halep nel primo set (2-0) con i migliori appoggi per una perfetta ricerca della palla e la seconda di servizio al corpo per evitare la raffica russa fin dalla ricezione. La Halep non gioca mai centrale incrociando gli angoli per muovere la Sharapova, letale quando colpisce da ferma, ma quando Masha alza il ritmo deflagrando i lungolinea anche in corsa e in contropiede, arrivano 5 game consecutivi con ultimo parziale punti di 12/2 a favore della russa (5-2). Match fin da subito muscolare con 4 dei primi 5 game ai vantaggi (di cui 2 vicini ai 10 minuti di gioco) e la distanza non è proprio una manna per la Halep che però rimonta fino a 5-4, grazie anche ai soliti doppi falli della Sharapova, prima di cedere il parziale in 57 minuti.
L'inizio del secondo set mostra le sfumature di una resa Halep, più centrale e con meno timing sui colpi da fondo campo, con la Sharapova abilissima in anticipo e più attenta nel servire in slice esterno e soprattutto in kick alto sul rovescio della “piccola” romena che invece salva i break-point più delicati (2 palle del 5-3 e altrettante del 5-4 Sharapova) fino al 5-5 con vincenti in cross, scambi durissimi e 2 servizi per il set respinti da Masha. Russa ancora avanti nel tie-break fino a 5-3 quando, a 2 punti dal match, sbaglia 4 volte col rovescio prolungando suo malgrado la finale al terzo.
Match spettacolare e ancora apertissimo nel terzo set con break Sharapova iniziale, immediato controbreak Halep, di tocco per la fatica della russa in avanzamento, e un focus nel quarto game quando, da 40/15 Sharapova, si giocheranno 16 punti con 2 palle break dell'1-3 salvate da Masha nonostante le difficoltà sul rovescio (2-2). Il colpo bimane è infatti intermittente, ma a servizio di una campionessa capace di passare dagli errori diretti a 4 straordinari vincenti consecutivi (in cross e lungolinea) per il 4-2 con break a zero. Prima del sipario però ancora un doppio fallo (il dodicesimo!) sul break-point per l'ultima rimonta Halep (4-4) prima della consegna delle armi sotto il fuoco russo: 46 vincenti, 6-4, 6-7 (5), 6-4... E il nostro più sincero grazie a entrambe.
articolo di Fabio Disingrini
fonte Eurosport